cenni storici

Una vecchia cartina della Basilicata

Numerosi rinvenimenti archeologici di grotte sepolcrali, di opere difensive e di veri e propri insediamenti abitati confermano la presenza dell'uomo in Lucania fin dall'epoca quaternaria.
Ma fu la spiaggia metapontina, un tempo certamente salubre,  che raggiunse le vette del più rinomato splendore, accogliendo le colonie di Metaponto, Eraclea, Pandosia e Siri, i loro porti fiorenti alle foci del Bradano, dell'Agri e del Sinni ed i vivaci commerci con altri insediamenti achei della Magna Grecia, come quello preesistente di Sibari.

In provincia di Matera, anche la bonifica ha origini antichissime ed anch'essa è riconducibile alle colonie agricole della Magna Grecia, artefici di un paziente lavoro di risanamento testimoniato dai resti di canali e strade.
Tuttavia, un'azione di bonifica veramente decisa e generalizzata ha potuto essere intrapresa nella nostra provincia soltanto dopo la costituzione, dapprima del Consorzio della Bonifica di Metaponto (1925) e, poco dopo, del Consorzio della Media Valle del Bradano (1931), dalla cui fusione ha avuto origine nel 1966 il Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto (attualmente in liquidazione).

In mezzo, una parentesi storica di due lunghi millenni praticamente vissuti senza che eventi significativi invertissero la tendenza al degrado fisico, economico e sociale del territorio.

La presenza di fiumi, le condizioni climatiche particolarmente favorevoli, il razionale uso del territorio insieme alla struttura socio-economica poggiata sulla piccola e media proprietà fondiaria, furono certamente gli elementi essenziali del grande sviluppo delle città-stato della Magna Grecia.

L'alleanza con Annibale e la conquista romana, invece, furono causa della loro cancellazione politica, dell'abbandono del territorio e dell'affermazione dell'economia latifondistica; questi fattori, in concomitanza di rovesci naturali quali la deviazione degli alvei fluviali e l'estesa inondazione della pianura, portarono all'irreversibile deterioramento dell'ambiente.

Alfonso Pontrandolfi, nella sua pregevole "Storia della bonifica metapontina" ci ha riconsegnato alcune impressionanti testimonianze del degrado della pianura jonica lucana, con le parole:
- dell'Abate Domenico Romanelli, in "Topografia Istorica" del 1815;
- del dott. Luigi Casella, in una relazione pubblicata sul giornale della Società Economica della Basilicata nel 1840;
- di Carlo Afan de Rivera, agli inizi del secolo scorso;
- del poeta lucano Nicola Sole, con la lirica desolata, profetica, bellissima, "Al mare Jonio" del 1847.

Con l'unificazione d'Italia venne avviato un timido processo di bonifica, che si andò estendendo, fra l'inizio del secolo e l'immediato anteguerra, con l'esecuzione di opere prevalentemente di viabilità e di risanamento idraulico delle aree litoranee e sub-litoranee, e che ricevette poi un crescente impulso, dapprima con l'emanazione della legge base della bonifica del 1933 e successivamente, nell'immediato dopoguerra, con la creazione della Cassa per il Mezzogiorno.

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Ultimo aggiornamento:
30-Ott-2018 15:34